Perché cucina artigianale non significa “roba vecchia”?

Spesso nel mondo dell’arredamento si usano termini di cui nessuno comprende bene il significato, nemmeno chi ci lavora ogni giorno.
Succede anche con le cucine e anche se le cucine artigianali che realizzo nel mio laboratorio di Parma non fanno certo il rumore dei grandi marchi che dominano questo settore, credo di poter dire la mia sull’argomento con assoluta tranquillità.
Alla fine, con tutta la modernità e l’evoluzione tecnologica mi sento sicuro nello scrivere il post di oggi perché ogni giorno faccio una cosa molto importante: parlo con i miei clienti, ogni giorno ascolto le loro esigenze e ogni giorno lavoro per fare in modo che le cucine Chef Del Legno rispondano alle loro richieste.

Questo è un argomento su cui mi sento molto sicuro perché come sai costruisco da zero ogni cucina e questo passaggio iniziale di comprensione diventa per me vitale.

L’ho presa larga. Ritorno sul punto a cui ho accennato in apertura… Hai presente quando si parla di arredamento moderno, classico, antico e così via? Oltre a questi termini comprensibili, chi vende arredamento è solito riempirsi la bocca di definizioni che poco hanno a che fare con l’unica cosa importante per chi sta scegliendo una cucina: come la vuole il cliente?

Si sentono così termini, stili improbabili e colori mai sentiti, ma nessuno chiede chiaramente come dovrà essere questa cucina.

A questo proposito – sul significato attribuito a certe definizioni – mi fa arrabbiare una cosa che mi capita di sentire spesso.
Più o meno ha questa forma:

“le cucine artigianali sono roba vecchia, non è una cosa adatta per il resto dell’arredamento della casa”

Ora, con il cuore in mano ti dico che, là fuori esistono tante aziende che propongono cucine anche ben fatte, sia nel comparto industriale che in quello artigianale, quindi non ho certo la pretesa di essere l’unico in grado di realizzare una buona cucina. Se però dobbiamo essere onesti è giusto spiegare una volta per tutte che cucina artigianale non significa cucina vecchia.

 

Il significato di cucina artigianale

Cucina “artigianale” significa “la cucina che vuoi”.
Quindi facendo scelte classiche otterrai una cucina classica, con scelte moderne avrai una cucina moderna.
Oggi non esiste nessun collegamento tra un arredamento classico e una cucina artigianale se non il collegamento che tu decidi di creare con le tue richieste.
Siamo pieni di aziende che producono in modalità industriale cucine dal design classico e non hanno certo bisogno di selezionare i materiali con cura, misurare al millimetro ogni elemento della cucina e personalizzare. Tutto in serie con le più moderne tecnologie eppure il sapore finale richiama un design classico.

Comprendo che il richiamo a qualcosa di artigianale possa in qualche modo far pensare alla tradizione, alle cose come si facevano una volta. Ok, fermati qui per un istante. Come si facevano una volta, quindi con cura, attenzione, ascoltando quello che vuole il cliente e seguendo il progetto dall’inizio alla fine. In questo concordo, perfetta descrizione di una cucina artigianale Chef Del Legno.
Unica variante, oggi non c’è limite al risultato finale, allo stile e al disegno.
Abbiamo visto con l’articolo dedicato al Corian come sia possibile modellare alla perfezione piani lavoro e superfici senza porre limiti alla nostra fantasia.

Per concludere vorrei che alcuni concetti ti fossero chiari, non per parlare bene delle mie cucine, ma per rendre giustizia al concetto di cucina artigianale.

Una cucina artigianale ha personalità (la tua se partecipi al progetto) e ha prestigio (è unica, che ha una storia.
Se ancora mi ostino a creare da zero così le mie cucine è anche per un altro motivo: non esiste altro modo per soddisfare al 100% le esigenze del cliente se non quello di rimboccarsi le maniche e sudare su ogni millimetro della realizzazione.
Sì, nascono così le cucine Chef Del Legno. La tua però avrà una componente che ancora non conosco, sta a te raccontarmela. Ti aspetto in laboratorio, contattami per un appuntamento.

Per progettare la tua nuova cucina non devi diventare un designer

Fammi indovinare, hai paura di partire da zero?
Per me invece creare cucine artigianali partendo da zero è un vantaggio.
Realizzare una cucina, progettarla, scegliere i materiali più pregiati, lavorarli e assemblare il tutto è una cosa che non mi spaventa affatto. È i mio lavoro ed è quello che amo.

Mi rendo conto però che anche chi da molta importanza all’arredamento della cucina può restare un po’ spaventato all’idea di partire con un’idea che nasce su un foglio bianco. Da zero.

Se non fosse spaventato si chiamerebbe architetto o designer.
Dall’altra parte conosco molto bene la frustrazione di quelle persone che recandosi presso importanti show-room di cucine, di fronte a richieste specifiche e particolari ottengono come risposta dei cataloghi che non si avvicinano minimamente alle loro esigenze.

 

Come faccio a comprendere la tua idea di cucina

Vuoi sapere cosa succede in molti casi? Io invito sempre i clienti a portarmi tutti i riferimenti che trovano e che potrebbero essermi utili, infatti a parole è difficile rendere bene un’idea, ma se l’hai vista su una rivista, su internet, in fiera o a casa di amici, fai in modo di portarmi quell’immagine, io capirò esattamente cosa cerchi.
Alla fine mi piace essere concreto, hai visto qualcosa che ti piace? Portami quell’immagine.

Per questo in laboratorio assieme al progetto ci sono spesso ritagli di riviste, fotografie e altri riferimenti.
Dico sempre che se lo hai visto significa che si può fare e se vuoi lo possiamo fare allo stesso modo.

 

Fammi vedere la tua idea di cucina con i tuoi occhi

Te ne volevo parlare perché spesso la paura di partire da zero ci fa credere che sia troppo difficile, è così che molte persone che erano partite pensando a una cucina artigianale hanno ripiegato su una “costosa” cucina assemblata, ma la libertà di una cucina artigianale è quella di rispondere davvero a quello che ci piace, di adattarsi alla tua casa e alle tue esigenze. Succede scegliendo su catalogo?

Se hai paura di non riuscire ad esprimerti e di non farti capire sappi che io mi esprimo esattamente come te.
Di fronte a un progetto interessante faccio la stessa cosa che faresti tu: scatto una foto.

Per capirci meglio dico che:

– progettare una cucina artigianale richiede riferimenti pratici
– abbiamo tutti bisogno di spunti e guardarsi in giro è la prima cosa da fare
– anche con un architetto che segue i lavori ricordati che stiamo realizzando qualcosa che dovrà piacere a TE (scatta una foto in più con il tuo iphone quando vedi qualcosa di interessante).

Ovviamente so che la maggior parte delle persone utilizza una cucina assemblata – una cucina che di fatto non ha scelto – ma questo discorso non è per loro, è invece per tutti quelli che vorrebbero una cucina artigianale come quelle marchiate Chef Del Legno, ma che di fronte alla paura di non essere in grado di comunicare le proprie idee preferiscono rifugiarsi dietro a un marchio famoso che poi altro non è che una soluzione commerciale molto furba per farti pagare fior di soldi una cucina modulare.

 

Ascoltare, interpretare e comprendere

Se è quello che stai pensando di fare sappi che il mio lavoro oltre a realizzare le cucine è anche quello di interpretare e decifrare le tue idee, le tue esigenze.

Ogni giorno mi confronto con architetti, designer, arredatori che aiutano il cliente a prendere le sue decisioni. Ogni giorno invito caldamente i clienti a dire la loro, a portare esempi, fotografie e riferimenti.
Mi piacciono le fotografie e i ritagli di rivista, mi piace sentirmi dire “possiamo fare le ante dei pensili com queste?”. Insomma, mi piace sentire che ci tieni davvero alla tua nuova cucina e mi piace farti partecipare.

Spero che la paura del progetto che parte da zero ti sia passata. Se vuoi saperne di più contattami direttamente e vienimi a trovare in laboratorio, ovviamente portami qualche immagine così potrai dirmi “avevo o in mente una cucina come questa ma un po’ meno…” adoro quando le conversazioni partono in questo modo!

 

 

Dalla prima visita in laboratorio al montaggio finale: ecco come realizzo la tua cucina artigianale

Oggi mi sono seduto di fronte al mio computer, dopo una bella giornata di lavoro che mi ha dato una speciale soddisfazione. Sull’onda dell’entusiasmo mi è venuta voglia di scrivere, di comunicare.

E così, ora, voglio spiegarti cosa succede quando vieni nel mio laboratorio di Collecchio in provincia di Parma per acquistare una cucina artigianale.

Essendo anche io un consumatore come tutti, so bene come certi venditori ci sommergano di promesse, nel mio settore ogni cucina è perfetta, su misura, adattabile e costruita con materiali pregiati. Hai mai sentito qualche venditore di cucine dirti il contrario?

Allora perché credere a me? L’unico modo che ho per trasmetterti la mia passione e la mia etica umana e professionale è renderti partecipe di tutto il processo di produzione.

Per questo adesso ti decrivo ESATTAMENTE quale sarà il tuo ruolo nella realizzazione della tua vera cucina artigianale.

1) Visita al mio laboratorio. In questa fase ti fai un’idea di come lavoro, di chi sono io, conosci le persone che lavorano con me, vedi i miei materiali, le mie produzioni, percepisci l’ambiente.

2) Durante la stessa visita e nelle eventuali successive, si discute sulla cucina che desideri, affrontando un po’ tutti gli aspetti. Qui cominciamo a stilare un quadro generale di quello che potrà essere il prodotto finale, in relazione a canoni estetici e di efficienza.

3) Misuriamo al millimetro l’ambiente destinato ad ospitare il mobile e facciamo tutte le considerazioni del caso (punti luce, vivibilità dell’ambiente, attacchi acqua e gas ecc)

4) Con i miei o tuoi architetti o interior designer, affiniamo la struttura finale della tua cucina. In questa fase definiamo anche la tipologia di materiali da usare.

5) Inizia la produzione vera e propria. La prima fase si conclude con il montaggio in laboratorio. In questo momento la cucina non è del tutto rifinita per permetterci di intervenire con eventuali modifiche da apportare se necessario e su tua richiesta.

6) Se tutto è ok, se il tuo ultimo controllo nel mio laboratorio dà esito positivo, si procede con le rifiniture finali.

7) Andiamo a montare la cucina nella tua casa. Io personalmente mi occupo con i rgazzi del montaggio.

In ognuna di queste fasi la tua presenza è ben accetta. Questo fa parte del mio modo di lavorare, il mio laboratorio è un luogo aperto dove il mio cliente può vedere cosa sta comprando, come dovrebbe sempre essere suo diritto. Sei tu che metti i soldi, perché non puoi vedere cosa ne sto facendo e intervenire anche in corso d’opera?

Inoltre ogni passaggio così riassunto può rivelarsi un po’ più articolato, specialmente nel momento della progettazione, dove si possono avere ripensamenti sull’organizzazione razionale della cucina o su aspetti di design.

La tua presenza in ogni fase è inoltre la miglior garanzia che hai per assicurarti sulla bontà del prodotto che stai acquistando.

Non è un obbligo chiaramente, puoi anche semplicemente delegare il tutto a me. Ciò che voglio dirti è che quello che compri lo puoi vedere e toccare lungo tutto l’arco del processo produttivo. E che ogni dubbio te lo potrò chiarire io stesso spiegandoti il perché di ogni scelta o azione.

A questo punto ti aspetto per la tua prima visita, nella quale l’unico obiettivo è conoscerci e fare quattro piacevoli chiacchiere.

Contattami oggi stesso per un appuntamento →