Acquistare una nuova cucina, magari su misura, disegnata aggiungendo il tuo tocco personale e alcune idee che da tanti anni sognavi di veder concretizzate, è il sogno di ognuno.

Vivere un posto così importante come la cucina di casa sentendolo non solo confortevole, ma proprio non ha prezzo.

Accade però che spesso i grandi sogni e le grande aspettative vengano disillusi.

Inutile girarci attorno: anche spendendo parecchi soldi può succedere di non essere soddisfatti della propria cucina e quindi di dover ingoiare un’amara delusione.

So bene che la vita di ognuno di noi è fatta di molte cose (passioni, affetti e carriera), ma non vedo nemmeno un valido motivo per giustificare una spesa che non soddisfi le aspettative.

Perché spendere (tanti) soldi per una cucina che non ci piace?

Ho individuato 3 aspetti in particolare che rappresentano i pericoli più comuni quando si decide di commissionare una cucina a un artigiano o a una grande azienda.

In questi 3 errori è nascosto il motivo dell’insoddisfazione di tanti clienti.

1. Il cliente (non) ha sempre ragione

Quando si commissiona una cucina su misura e si partecipa alla sua progettazione è vitale condividere le proprie idee con l’artigiano o con l’azienda che la realizza.

Accade però che in alcuni casi si accetti qualsiasi direttiva del cliente senza fargli notare alcune problematiche per la paura di contraddirlo.

È così che il cliente porta a casa una cucina che ha “progettato”, ma che presenta nell’uso quotidiano diverse problematiche che nascono proprio dalla sua inesperienza.

Personalmente faccio sempre notare in modo chiaro e deciso questi problemi, mi accorgo di quanto il cliente tenga a queste scelte, ma credo sia giusto e nel suo stesso interesse dirgli chiaramente che quella che su carta sembra una bellissima idea, nella quotidianità diventerà un incubo.

A costo di sembrare antipatico preferisco metterlo al riparo dai suoi stessi errori e garantire che una cucina Chef Del Legno sia per lui una scelta di totale soddisfazione.

2. Non bastano le misure

Ho avuto diversi clienti che in maniera molto meticolosa sono venuti da me in laboratorio con una rilevazione certosina delle misure del locale cucina.

Non avevo motivo di dubitare della loro precisione, ma preferisco sempre prendere personalmente le misure. Questo perché le misure non riguardano semplicemente cifre e centimetri, ma alcune considerazioni che io posso fare solo vedendo l’ambiente. Il mio occhio ormai è diventato uno scanner, passa al setaccio l’ambiente e configura alcune combinazioni considerando tutti i fattori coinvolti (vivibilità, luminosità, abitudini della casa). Solo così una cucina può diventare parte integrante della casa adattandosi completamente all’abitazione e a chi la vive.

3. Prove generali

Quando ho finito di realizzare la cucina la assemblo completamente in laboratorio e chiamo il cliente affinché possa toccare con mano ciò che aveva visto e deciso solo su carta.

Questo è il momento delle piccole modifiche. Questo è il momento dei piccoli accorgimenti (quelli che fanno la differenza). In questa fase si può ancora fare perché la cucina è ancora allo stato grezzo. Se fosse stata montata a casa quel “piccolo particolare” che stonava e che il cliente ha saputo valutare solo vedendo la cucina montata, sarebbe stato difficile da sistemare. Non c’è cosa più noiosa di una cucina perfetta con quel piccolo particolare che per tutta la vita ti tormenterà.

Non conosco nessun modo per realizzare una cucina artigianale su misura senza metterci anima e corpo. Senza essere pignolo, mettermi in discussione fino all’ultimo e cercare costantemente di comprendere le esigenze del cliente. Nascono così le cucine artigianali Chef Del Legno.

Il mio laboratorio è il posto ideale per conoscermi e osservare da vicino questo processo. Se è quello che cerchi contattami per un appuntamento, sarò felice di aiutarti a realizzare la cucina dei tuoi sogni!

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